Hai investito tempo e risorse nella progettazione di un assessment digitale efficace, perché credi nel valore dell’innovazione, nel benessere delle persone e nella crescita della tua organizzazione.
Ora hai in mano dati preziosi: gap di competenze, bisogni formativi, traiettorie di sviluppo. È naturale pensare a un piano di formazione unico per tutta l’azienda.
Ma è davvero la scelta più efficace? È sufficiente un solo percorso per rispondere alla complessità delle persone che lavorano con te?
La risposta, come ben sai, è no. Nel contesto attuale, segnato da skill mismatch, grandi dimissioni e innovazioni tecnologiche accelerate, serve qualcosa di più: serve formazione personalizzata in azienda, disegnata a partire dai dati dell’assessment digitale e capace di adattarsi a ogni singolo profilo.
Come tradurre i dati raccolti in percorsi efficaci?
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La formazione personalizzata non è un lusso tech, ma una strategia culturale centrata sulle persone. |
Perché oggi serve una formazione personalizzata in azienda
Le generazioni apprendono diversamente
L’ecosistema aziendale vive probabilmente il suo momento di maggior dinamicità. All’interno della stessa organizzazione collaborano generazioni diverse con caratteristiche ed esigenze che vanno al di là delle normali differenze generazionali, ma riguardano soprattutto l’esposizione ad un’evoluzione tecnologica senza precedenti che ha modificato il mindset e le aspettative nel confronto del lavoro.
Oggi lavorano nella stessa struttura Millennials, Generazione Z e i cosiddetti Longennials, cioè coloro che hanno un’età avanzata ma che non vogliono rinunciare al lavoro e hanno ancora un ruolo e un peso considerevole nella società.
Offrire percorsi formativi personalizzati consente di valorizzare le specificità generazionali, promuovendo lo sviluppo delle competenze in modo mirato. Inoltre, un approccio di digital learning su misura può aumentare l’engagement nella formazione, adattando contenuti e modalità alle preferenze di ciascun gruppo di lavoratori.
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Come apprendono le generazioni – I Millennials preferiscono una formazione flessibile, rapida e accessibile ovunque, apprezzando piattaforme e-learning e contenuti multimediali. La gamification è efficace per questa generazione. – La Generazione Z preferisce contenuti formativi brevi come nanolearning e microlearning. – I Longennials tendono a preferire un approccio più strutturato e lineare, valorizzando l’approfondimento teorico e la chiarezza delle spiegazioni. |
Il sovraccarico di contenuti: tutti guardano, pochi imparano
Un’altra differenza con il passato è la mole di contenuti a cui possiamo accedere volontariamente, ma anche a cui siamo sottoposti quotidianamente in modo passivo. In questo scenario si manifesta un’incongruenza di fondo: da una parte possiamo accedere a piattaforme on demand e scegliere con precisione ciò che ci piace o ci serve, personalizzando il nostro percorso di apprendimento; dall’altra parte, l’overload cognitivo prodotto dalla stessa esposizione massiva genera una sorta di “impermeabilizzazione dell’apprendimento“, per cui la mente sviluppa meccanismi difensivi che limitano l’assimilazione profonda. Il sovraccarico informativo è una delle barriere più sottovalutate alla formazione personalizzata in azienda.
Formazione e performance aziendale: perché riallinearle
Quando la formazione procede su un livello separato dai reali obiettivi di business, il rischio è un disallineamento rispetto a:
- Velocità di risposta all’evoluzione dei ruoli aziendali: I percorsi formativi standardizzati non riescono a tenere il passo con la rapida trasformazione delle competenze richieste dai ruoli professionali in continua evoluzione.
- Incongruenza applicativa: Si crea un divario tra contenuti teorici e sfide operative concrete che i professionisti devono affrontare quotidianamente.
- Mancanza di allineamento strategico: L’offerta formativa viene spesso sviluppata in isolamento rispetto agli obiettivi strategici dell’organizzazione, perdendo di vista il contributo alla performance aziendale.
- Assenza di personalizzazione per competenze chiave: La formazione standardizzata non considera i diversi livelli di partenza e le specifiche aree di sviluppo necessarie per ciascun collaboratore.
I contenuti generici non funzionano più. Ma come costruire un’esperienza formativa davvero su misura?
Digital learning su misura: diverse modalità per personalizzare l’apprendimento
Adaptive learning vs adaptable learning: l’apprendimento su misura
Il Digital learning contemporaneo offre la possibilità di progettare percorsi di apprendimento su misura secondo due approcci principali: l’adaptive learning e quello che viene definito dall’IMS Global learning Consortium adaptable learning. I due elementi in gioco sono sempre l’umano e la tecnologia, ma entrambi devono supportare un digital learning inclusivo, in linea con i principi dell’Universal Design for Learning
Qui una comparazione dei due sistemi.
Caratteristiche | Adaptive learning | Adaptable learning |
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Chi personalizza il percorso | Il sistema, tramite algoritmi e IA | L’utente (partecipante o formatore), tramite scelte consapevoli |
Tipo di adattamento | Automatico e in tempo reale, basato su dati | Manuale o semi-automatico, in base a preferenze o obiettivi specifici |
Tecnologia coinvolta | Algoritmi, machine learning, intelligenza artificiale | Piattaforme flessibili e modulari; può non includere tecnologie avanzate |
Flessibilità percepita | Alta per il partecipante, ma guidata dal sistema | Alta per formatore e partecipante, con maggior controllo sul percorso |
Esempio pratico | Il corso propone esercizi più difficili se il partecipante risponde bene, o semplifica se ha difficoltà | Il formatore riorganizza i moduli per una classe o il partecipante sceglie quali argomenti approfondire |
Adatto a… | Grandi numeri, percorsi automatizzati su larga scala | Contesti dove la personalizzazione umana è un valore, come la formazione aziendale o scolastica |
Adaptive e adaptable learning offrono il “come”. Ma tutto parte da una domanda chiave: cosa serve davvero alle persone che vogliamo formare? Ecco come trasformare i risultati dell’assessment in percorsi formativi personalizzati ed efficaci.
Dal gap al contenuto: come nasce un percorso di apprendimento personalizzato in azienda
Analisi dei bisogni formativi: da dove si parte
Nel nuovo paradigma della formazione aziendale, la persona è al centro fin dal processo di assessment. In questa prospettiva puoi considerare la valutazione come una forma di ascolto organizzativo in cui, attraverso attività diversificate (test, colloqui, feedback), raccogli dati quantitativi e qualitativi orientati al raggiungimento degli obiettivi aziendali e al rispetto delle esigenze della popolazione aziendale.
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Associa a ogni assessment un “report di senso”: non solo punteggi, ma interpretazione dei dati + proposta formativa. |
Anche una mappa dei desideri formativi può essere un assessment, ci hai pensato?
La personalizzazione implica una profonda comprensione delle diverse modalità di apprendimento e delle esigenze specifiche di ciascun individuo.
Questa operazione richiede una comprensione profonda di chi apprende:
- competenze pregresse
- stili di apprendimento
- ritmo di apprendimento
- interessi e background professionali.
L’analisi dei dati degli utenti, facilitata dall’AI, può aiutare a identificare schemi di comportamento e tendenze per adattare i contenuti. Ad esempio, l’analisi dei pattern di risposta può segnalare incertezza su concetti chiave, suggerendo moduli di approfondimento prima ancora che il partecipante lo richieda.
Le piattaforme di assessment digitale più innovative offrono le funzionalità necessarie per creare esperienze di apprendimento personalizzato. Skimup, ad esempio, permette di creare materiali di valutazione personalizzati e restituire feedback che, identificando il gap di competenze, propongono risorse di apprendimento in un percorso formativo personalizzato.
Definire i percorsi: la logica modulare e personalizzata
Dopo l’analisi dei bisogni, inizia la vera progettazione: quella che traduce i dati in esperienze formative su misura. Pensala come una playlist su Spotify. Ogni dipendente non ha bisogno di un album intero, ma di una selezione di brani adatta al suo momento, ai suoi obiettivi, al suo stile.
Anche nella formazione, la logica modulare è la chiave: i contenuti si organizzano in blocchi flessibili e ricombinabili.
- Base, per allineare le conoscenze essenziali
- Approfondimento, per stimolare crescita e specializzazione
- Applicazione, per trasferire subito nella pratica
I cataloghi formativi interni diventano così ambienti navigabili, dove costruire percorsi per ruoli, team o competenze. Nell’approccio adaptable, il formatore diventa il curatore della playlist, aggiornando e personalizzando in base ai bisogni reali.
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La regola dei 3 clic Quando progetti un catalogo formativo modulare, chiediti: “L’utente riesce ad arrivare al contenuto giusto in massimo tre clic?” Se la risposta è no, probabilmente stai offrendo contenuti, non percorsi. La personalizzazione parte anche dall’esperienza d’uso. |
Contenuti dinamici e microlearning: meno è meglio
In un contesto di overload informativo, la brevità diventa un vantaggio competitivo. Il microlearning non è solo una questione di formato, ma di intenzione progettuale: meno contenuti, più valore. Ecco come renderlo efficace:
- Pillole e nanolezioni: durano pochi minuti, ma si concentrano su un solo concetto chiave, facile da applicare subito.
- Formati vari e accessibili: alterna testo, audio, video e quiz per stimolare canali cognitivi diversi e ridurre la fatica mentale.
- Contenuti progettati per l’attenzione: usa trigger visivi, sintesi visiva e ritmo narrativo per mantenere il focus.
- Inclusività: in linea con l’UDL, offrire più modi di fruire lo stesso contenuto (es. video sottotitolati, materiali scaricabili) amplia l’accessibilità e migliora l’engagement.
Se vuoi passare dalla teoria alla pratica, qui trovi una risorsa per aiutarti a progettare formazione davvero efficace.
Un caso reale per te: scarica la tabella
Dal gap alla formazione personalizzata: esempio operativo per HR e L&D![]() Settore: Consulenza digitale Target: Team commerciali Obiettivo: Migliorare le soft skill strategiche tramite formazione mirata ![]() Strumento utilizzato: test online + self assessment + feedback del manager Competenze analizzate: – Comunicazione persuasiva – Ascolto attivo – Gestione del tempo Esito chiave: Gap diffuso nella gestione del tempo con livelli diversi di criticità tra i dipendenti. ![]() Soluzione adottata (non efficace): Corso standard da 4 ore per tutti sulla gestione del tempo Problemi: – Troppo semplice per alcuni, troppo avanzato per altri – Poco applicabile a ruoli diversi – Basso coinvolgimento e impatto limitato ![]() Soluzione: Segmentazione dei partecipanti in 3 cluster in base all’assessment Cluster 1: “Riorganizzare le priorità” – Pillole video da 3 minuti – Checklist operative quotidiane Cluster 2: “Ottimizzare i flussi di lavoro” – Simulazioni digitali – Coaching asincrono (chat + feedback) Cluster 3: “Gestire il tempo nei team” – Workshop live con role-play – Casi studio e forum di confronto Ogni partecipante riceve una playlist formativa personalizzata sulla piattaforma LMS + feedback mirato. ![]() – Riduzione tempi improduttivi – Maggiore engagement dei partecipanti – Apprendimento più rapido e contestualizzato – Miglioramento misurabile nelle performance operative ![]() 1. Scegli una competenza strategica per la tua azienda 2. Valutala con uno strumento digitale 3. Segmenta i risultati per livelli 4. Assegna contenuti e attività su misura 5. Raccogli dati e misura l’impatto formativo |
Vediamo ora quali benefici può portare questo approccio a livello individuale e organizzativo.
Vantaggi per aziende e team
La formazione aziendale su misura offre diversi vantaggi significativi per le organizzazioni, sia in termini di ROI che di efficacia complessiva:
Tempi ottimizzati: i dipendenti apprendono solo ciò di cui hanno bisogno, senza sprechi.
Maggiore efficacia: contenuti su misura = apprendimento più profondo e duraturo.
Engagement più alto: formati brevi, dinamici, rilevanti.
Dati utili per i manager: feedback mirati e misurabili.
Scalabilità sostenibile: IA e automazione per gestire grandi numeri.
Allineamento strategico: formazione progettata per colmare gap concreti e misurabili.
In un mondo del lavoro che cambia rapidamente, formare non basta: serve farlo con precisione, ascolto e visione.
La formazione personalizzata post-assessment non è solo una buona pratica, è una leva strategica per la crescita delle persone e dell’organizzazione.