Questa storia potrebbe essere la tua: il team composto da professionisti capaci, affidabili, brillanti nel loro lavoro. Analisi solide, ottima gestione autonoma, senso del dovere. Ma con l’introduzione del lavoro ibrido, i flussi si inceppano: comunicazioni incomplete, collaborazioni che faticano a partire, decisioni rallentate.
Il problema non è la competenza tecnica, ma una competenza trasversale mancata: la capacità di comunicare e collaborare in un contesto distribuito, senza continuità fisica, con modalità asincrone.
Una soft skill complessa, tanto invisibile quanto risolutiva.
Perché le competenze trasversali sono centrali nel lavoro ibrido
Lavorare in modo ibrido richiede molto più che una connessione stabile e un’agenda condivisa.
Serve la capacità di relazionarsi, organizzarsi, esprimersi e adattarsi a ritmi e modalità differenti. Queste competenze trasversali valgono ancora di più in presenza di contesti internazionali oltre che nello smart working.
Tra le trasformazioni più evidenti:
- minor controllo diretto= maggiore bisogno di autonomia
- meno scambio informale= più necessità di comunicazione strutturata
- distanza fisica= bisogno di empatia, chiarezza e flessibilità
Secondo McKinsey, la domanda di soft skill crescerà dell’8% nel prossimo decennio.
Le più richieste saranno:
- intelligenza emotiva
- pensiero critico
- negoziazione
- resilienza
Le aziende che le sviluppano internamente ottengono benefici concreti: aumento della produttività, miglioramento del clima interno e fidelizzazione dei talenti.
Le soft skill più richieste nei modelli ibridi
Molte aziende stanno aggiornando i propri framework interni, rivedendo le skill chiave per ogni ruolo. In contesti ibridi, alcune competenze emergono come strategiche.
Comunicazione asincrona e chiarezza informativa
- Scrivere in modo sintetico ma completo
- Documentare processi e decisioni
- Utilizzare gli strumenti digitali (chat, project management, video) con logica e trasparenza
Gestione del tempo e organizzazione autonoma
- Pianificare in autonomia le attività
- Rispettare le scadenze senza controllo diretto
- Equilibrare momenti di focus e collaborazione
Empatia digitale e collaborazione a distanza
- Comprendere segnali non verbali (tono, silenzi, contesto)
- Costruire relazioni anche senza presenza fisica
- Valorizzare le diversità di competenze e cultura verso obiettivi comuni
Continuous learning
- Mindset rivolto alla crescita
- Lifelong learning
- Adattabilità ai cambiamenti
Problem solving e pensiero critico
- Affrontare situazioni complesse e inaspettate
- Identificare problemi e proporre soluzioni innovative
- Valutare rilevanza delle informazioni e situazioni in modo oggettivo
In sintesi, il lavoro ibrido richiede un mix di competenze relazionali, cognitive e organizzative riconosciute prioritarie da enti come il World Economic Forum e confermate da analisi di mercato e studi sul futuro del lavoro.
Strumenti efficaci per la valutazione soft skill dei team distribuiti
Per le aziende con questa tipologia di lavoro diventa, quindi, determinante conoscere e far emergere il potenziale dei propri team.
Per troppo tempo, tuttavia, la valutazione delle competenze trasversali è rimasta sul piano soggettivo. Oggi, grazie a tecnologie e approcci multidimensionali, è possibile integrare metriche, osservazione e feedback in un sistema coerente.
Assessment digitali e feedback adattivi
Piattaforme come SKIMUP offrono un approccio agile e integrato alla valutazione e allo sviluppo delle soft skill.
Le loro specificità consentono di:
- valutare le competenze in modo adattivo e data-driven
- offrire feedback contestuali e personalizzati, anche grazie a logiche di gamification
- integrare l’assessment con percorsi formativi brevi, concreti e applicabili subito
- supportare i team HR e L&D nella costruzione di una cultura della crescita continua
Non si tratta solo di identificare chi sa fare cosa, ma di abilitare le persone a esprimere il loro potenziale nei nuovi contesti di lavoro.
Osservazione strutturata e framework di competenza
- Assessment center virtuali
- Role-playing a distanza
- Feedback a 360°
- Behavioral interviewing
Si tratta di strumenti che permettono di leggere il potenziale anche al di fuori dei contesti tradizionali.
HR e formazione continua: un’integrazione necessaria
Integrare la valutazione nei processi formativi permette di agire in modo mirato:
- identificare gap
- costruire percorsi di reskilling
- misurare l’impatto formativo nel tempo
![]() Valutazione soft skill: dal colloquio alla cultura HR |
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Valutare le soft skill oggi significa: – superare l’intuizione del recruiter – osservare comportamenti in contesti reali – integrare i dati nei sistemi di sviluppo HR – fornire feedback coerenti, orientati allo sviluppo. |
HR e L&D: modelli evolutivi per contesti agili
La risposta al cambiamento non può essere statica.
I team HR e L&D stanno evolvendo verso modelli più agili, dove le competenze vengono mappate, aggiornate e valorizzate in modo continuo.
- Piani individualizzati di sviluppo
- Microlearning e formazione on-demand
- Integrazione con sistemi HCM e LMS
- Focus su DE&I e inclusione culturale
Un approccio sistemico non solo migliora la performance, ma alimenta una cultura aziendale più resiliente, proattiva e collaborativa.
![]() Formazione per team ibridi: da talento a team efficace |
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Un programma di formazione per ambienti ibridi efficace: – integra canali diversi (sincroni e asincroni)collega ogni modulo a una competenza misurabile – prevede momenti di confronto e di applicazione concreta – valorizza l’autonomia e il feedback progressivo . |
Case study: Disney e Zoom
Alcune grandi organizzazioni stanno già ripensando il proprio approccio alla formazione ibrida.
Disney: esperienze immersive anche per la formazione interna
Disney applica il concetto di esperienza immersiva anche ai programmi interni. La formazione combina:
- momenti in presenza nei parchi o nelle sedi aziendali
- ambienti digitali coinvolgenti, ispirati a Disney.
Questi ambienti, chiamati E-Servicescape, offrono esperienze formative che sviluppano competenze come empatia, gestione delle emozioni e adattabilità, fondamentali per i team distribuiti.
Zoom: allenarsi alla collaborazione asincrono
Zoom, attore chiave del lavoro ibrido, ha sviluppato un modello interno di reskilling soft e hard. L’obiettivo: rendere le persone capaci di:
- gestire riunioni virtuali in modo efficace
- collaborare in asincrono senza creare frizioni
- mantenere alta la qualità relazionale a distanza
Entrambe le aziende puntano su un modello ibrido, multicanale, immersivo, che non separa competenze tecniche e soft skill, ma le sviluppa in parallelo per creare team realmente efficaci.
Le skill giuste per i contesti giusti
Le competenze non sono mai isolate: vivono nei contesti, nei processi e nelle relazioni. In ambienti ibridi, questo è ancora più vero.
Saper riconoscere quali soft skill servono davvero, e dotarsi di strumenti per valutarle, svilupparle e mantenerle vive, è oggi una delle sfide strategiche più urgenti per le organizzazioni che vogliono crescere in modo sostenibile.
La domanda non è solo “chi sa fare cosa?”, ma anche: “quali condizioni stiamo creando perché le competenze possano emergere davvero?”